di REDAZIONE
Giancarlo Gentilini, leghista della prima ora e contrario all'accordo con il PdL, non teme ritorsioni, anzi rilancia per avere piu' pulizia all'interno del Carroccio. ''Con tutte le porcherie che sono successe - avverte il vicesindaco 'sceriffo' di Treviso - bisognerebbe mandare a casa meta' della Lega, prima di me. Vedremo chi ha il coraggio di firmare una mia espulsione''. Replica cosi' al segretario provinciale della Lega, Giorgio Granello, all'invito ad integrarsi in un gioco di squadra anche in vista della corsa alle amministrative della prossima primavera in citta'. Gentilini, infatti, candidato dalla Lega di Treviso a sindaco, nonostante l'intesa di qualche giorno fa fra il segretario federale, Roberto Maroni ed il PdL, non vuole saperne di ''compagni di viaggio berlusconiani''. ''Ieri Tosi ha detto che a Treviso la Lega puo' decidere come crede - ha ricordato lo sceriffo - e adesso voglio proprio vedere se mi mettono fuori''. ''Io so cosa vuole la mia gente e di
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