di DANIELE V. COMERO*
Due operai, in tuta di lavoro, parlano di politica ad alta voce; uno dice all’altro: «Basta, voto lui, forse è vero quello che dici, ma almeno fa ridere, gli altri fanno piangere». «Lui» è Beppe Grillo, gli «altri» dovrebbero essere i leader della sinistra. La replica non si è fatta attendere più di tanto. Agosto 2012, Bersani, il segretario del PD, dal palco della festa nazionale de «l’Unità» replica a Grillo per il suo linguaggio, per le frasi che aveva usato riferendosi al Partito Democratico («Siete dei cadaveri ambulanti, vi seppelliremo vivi»). «Sono le frasi di un linguaggio fascista», è la risposta di Bersani, che poi conclude perentorio: «Se vuoi seppellirmi vivo, vienimelo a dire. Vediamo se me lo dici».
Apriti cielo. Il web e tutto il mondo della comunicazione esplodono, c’è la sorpresa del sorpasso, sul versante comico, di Bersani su Grillo. Anche la bella sinistra radical-chic rimane a bocca aperta nel sentire che Bers
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