di SAMUEL JABERG*
I candidati alla presidenza francese, che oggi si giocano la partita nel ballottaggio, non hanno risparmiato la Svizzera durante la campagna, in particolare sulla fiscalità. A Parigi dal settembre 2011, l’ambasciatore Jean-Jacques de Dardel ammette che l’economia elvetica è ancora troppo spesso associata solo alla piazza finanziaria.
Lo scorso novembre, il presidente Nicolas Sarkozy ha criticato le «carenze» della Svizzera in materia di cooperazione fiscale, situandola sullo stesso piano dei paradisi fiscali d’America centrale. Un attacco frontale che lasciava presagire una campagna elettorale dalla quale la Svizzera non ne sarebbe sicuramente uscita bene.
Sia Nicolas Sarkozy che François Hollande hanno ribadito a più riprese la loro determinazione nel voler tassare gli esiliati fiscali in Svizzera in caso di vittoria. Un provvedimento che necessiterebbe la rinegoziazione della convenzione di doppia imposizione tra i due paesi. Il candidato del Fr
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