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Il “barone nero” tommaso staiti di cuddia sputtana la destra che fu

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FONTE ORIGINALE: Il Fatto Quotidiano  di Gianni Barbacetto e Silvia Truzzi   Il Barone nero li ha conosciuti tutti. Tomaso Staiti di Cuddia delle Chiuse, nobile famiglia trapanese, lunga militanza nel Msi, li ha visti da vicino i fascisti con le mazze, quelli con il doppiopetto e quelli che, dopo la fine del Movimento sociale, si sono costruiti posizioni di potere, fino a finire in cella: e (come Franco Nicoli Cristiani a Milano o Franco "Batman" Fiorito a Roma), non per qualche scontro di piazza. Tomaso Staiti di Cuddia "Nel 1989 rilasciai un'intervista a l'Europeo in cui indicavo quelli che ritenevo essere i mali di un partito - il mio, l'Msi - che non aveva saputo rinnovarsi. C'era un tumore a Milano, nutrito dai legami tra la famiglia La Russa e i Ligresti. Il combinato disposto tra politica e affarismo: questo tumore ha provocato metastasi. La politica è diventata uno strumento di affermazione sociale per morti di fame spirituali, che vengono ricoperti di soldi
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