di ENZO TRENTIN
Il giornalista deve essere il cane da guardia del potere; ["watch dog" come dicono gli inglesi] lo deve controllare e stargli sempre alle calcagna. Missione difficile questa a volte già nel cortile di casa, nella propria redazione. Il giornalista redattore si trova a confrontarsi con il potere editoriale della sua testata rappresentato dalla figura del direttore; quest'ultimo svolge un duplice compito: di interfaccia tra l'interesse commerciale, imprenditoriale della proprietà e di tutela del "diritto insopprimibile dei giornalisti alla libertà di informazione e di critica" (la legge Ordinamento della professione di giornalista è del 1963). Il giornalista ligio al rispetto delle regole della deontologia professionale rivendicherà sempre la propria indipendenza, e autonomia davanti a qualsiasi natura del potere: politico, economico, ecc.
Il mondo dell'informazione è in fermento. Il dibattito sul suo futuro è compulsivo e contraddittorio. Ci si chiede: che fi