di FABRIZIO DAL COL
La famosa lettera inviata dall’Europa all’Italia nell’agosto 2011, in una delle sue più importanti, faceva chiaro riferimento alla drastica riduzione della spesa pubblica. Ovviamente la UE si è ben guardata dallo scrivere nero su bianco che il pubblico impiego in Italia conta un numero di addetti sproporzionato per eccesso rispetto al resto d’Europa. Qualche malizioso invece sostiene proprio il contrario, ovvero che in quella lettera vi era scritto chiaro e tondo che i dipendenti dello stato incidevano troppo nei costi della spesa pubblica. Tant’è, il governo Berlusconi allora in carica e mai sfiduciato, preso atto dei diktat sulla spesa pubblica che arrivarono Bruxelles e Francoforte tramite la sopra citata lettera, si accorse delle sempre più puntuali prese di posizione e distinguo dei suoi fedelissimi, finendo comunque ” sotto tiro “della maggioranza che lo aveva sostenuto fino a quel momento e dovendo pure guardarsi dal manipolo di sherpa
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