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Il mercato non è libero, tantomeno quello cosiddetto “green”

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di MATTEO CORSINI In un mercato veramente libero ogni scambio avviene su base volontaria. Ne consegue che ogni impresa realizza profitti se è capace di anticipare la domanda dei consumatori e di soddisfarla meglio dei concorrenti, sostenendo costi di produzione e commercializzazione inferiori ai ricavi. Sembrerebbe semplice, ma in realtà non lo è, come testimonia il gran numero di imprese che falliscono dopo pochi anni dalla loro costituzione o che, dopo essere state a lungo profittevoli, non riescono più a soddisfare meglio dei concorrenti la domanda dei consumatori. Nella realtà di tutti i giorni i mercati non sono mai veramente liberi, quindi la bravura nello sfruttare la legislazione o addirittura la capacità di influenzare a proprio vantaggio il processo legislativo sono fattori spesso molto rilevanti nel determinare la profittabilità di un'impresa. La transizione green è un esempio lampante di tutto ciò, perché è innegabile che obblighi, divieti e incentivi defi
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