di LUDWIG von MISES*
- “Il modello del socialismo tedesco (Zwangswirtschaft) è caratterizzato dal mantenimento, anche se solo nominale, di alcune istituzioni del capitalismo.
- Il lavoro, ovviamente, non è più una “merce”; il mercato del lavoro è stato solennemente abolito; il governo fissa i salari e assegna a ciascun lavoratore il luogo in cui deve lavorare.
- La proprietà privata è rimasta nominalmente intatta. Tuttavia, in realtà gli ex imprenditori sono stati ridotti alla condizione di gestori di negozi (Betriebsführer). Il governo dice loro cosa e come produrre, a quali prezzi e da chi acquistare, a quali prezzi e a chi vendere. Le aziende possono protestare contro gli ordini scomodi, ma la decisione finale spetta alle autorità […].
- Lo scambio sul mercato e lo spirito imprenditoriale sono solo una farsa. È il governo, non la domanda dei consumatori, a dirigere la produzione; è il governo, non il mercato, a fissare i redditi e le spese di ogni individuo.
- Questo è socialismo con l’apparenza esteriore del capitalismo: pianificazione totale e controllo completo di tutte le attività economiche da parte del governo. Alcune delle etichette dell’economia di mercato capitalista sono state conservate, ma hanno un significato completamente diverso da quello che hanno in un’economia di mercato autentica”.
*Ludwig von Mises, nel 1942, sul sistema economico socialista dei nazisti.


Tra l’altro, con tutto il rispetto per Mises, bella scoperta, visto che il Reich era stato forgiato sul keynesismo militarista, cannoni prima del burro. Quando si vedono i filmati dei tedeschi che si divertono a Parigi, non è solo per il fatto della vittoria, ma perchè lì c’era l’abbondanza di tutto: vini, carni, formaggi, saponette, profumi, mentre a Berlino si viveva in modo molto austero.
Vabbè, sei veramente tardo. Uno che scrive “con tutto il rispetto per Mises…”…
La prossima volta arrivo col tappetino “preghiera” e lo idolatro.
Cuntent?
No, non devi idolatrare Mises, devi comprendere quel che scrive e il fatto che solo gli economisti austriaci lo dicessero nel 1942!!! A parte te, ovviamente, nel 1942!
La verità è che con Adolfo ci hanno fatto affari in parecchi.
Scritto nel 42? Un po’ tardino, magari dopo Stalingrado.