di REDAZIONE
Si è fatto un gran parlare in questi giorni del Redditest, il software lanciato dall’agenzia delle Entrate per misurare la “fedeltà fiscale” (sic!) dei contribuenti italiani, che anticipa il redditometro, strumento di schiavitù fiscale, che sarà introdotto dal 2013. Secondo quanto propagandato dal Fisco italiano, il software sarebbe solo uno strumento messo a disposizione dei cittadini per verificare preliminarmente se le loro spese sono coerenti o meno con loro dichiarazione dei redditi. Nella comunicazione agli organi di informazione, l’Agenzia delle Entrate ha dichiarato che i dati dei contribuenti non sarebbero stati “rubati” dal fisco attraverso il software.
Basta Italia ha voluto andare a fondo della questione e ha incaricato una ditta specializzata per verificare se ciò fosse vero, oppure no. I risultati sono stati clamorosi. Ecco quanto ci ha dichiarato la ditta di consulenza informatica, che vuole restare anonima per paura di ritorsio
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