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Il “sovranismo linguistico” dei “fardelli d’italia”

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di MATTEO CORSINI Ho sostenuto più e più volte che i politici italiani prendano troppo spesso spunto dal peggio di quanto fanno i loro colleghi francesi. Da ultimo il Fratello d'Italia Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, ha pensato che uno dei problemi urgenti da risolvere sia la "salvaguardia nazionale e la difesa identitaria", tramite una legge che, scimmiottando quanto fanno i francesi da decenni, impone l'uso della lingua italiana ovunque sia possibile. Per i trasgressori sono proposte sanzioni da 5 a 100mila euro. Rampelli precisa che l'obbligo non ria rivolto a tutti, ma riguarda tutte le comunicazioni in un luogo pubblico, oltre ovviamente alle attività delle pubbliche amministrazioni e delle società partecipate dallo Stato. Secondo Rampelli, "se non ti fai capire o non vuoi farti capire dal popolo sei antidemocratico." Ora, che l'italiano non se la passi troppo bene lo si deduce anche dalla quantità di strafalcioni dispensati dagli stessi rappresentanti d
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