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Il governo ha riscritto una piccola parte del Documento di programmazione economica e finanziaria (il Def) producendo un effetto sostanziale: l’Imu, che era stata introdotta come misura triennale - fino al 2015 -, è diventata «permanente» (anche se sarà comunque necessaria una legge che la confermi). Di conseguenza è diventata inutile la parte del Def che descriveva gli scenari economici dopo gennaio 2015 senza l’apporto del balzello più odiato dagli italiani.
Proprio ieri la Banca d’Italia è stata in audizione al Parlamento per dare il suo giudizio sul Def: il documento è promosso nella sostanza, anche se Palazzo Koch sprona il prossimo governo a fare di più per la crescita. Nonostante la crisi «più intensa dalla fine della Seconda guerra mondiale», infatti, i risultati conseguiti nell’ultimo biennio sul fronte dei conti pubblici sono «importanti» dice Bankitalia, elogiando una traiettoria dei conti pubblici che rispetta i patti con l’Europ
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