di GIOVANNI MARIA MISCHIATI*
La rivolta fiscale verrà. Silenziosa e letale. Non tanto silenziosa, forse, se a qualcuno pungerà vaghezza di tirare fuori i forconi, come paventano i sindaci italiani, incastrati nel ruolo di esattori da un governo inetto e deboluccio nel far di conto.
Si sta respirando una brutta aria, per chi vorrebbe mantenere i sudditi imbalsamati nel rispetto di norme inique e vessatorie, come spesso sono quelle che regolano l'arraffamento delle risorse private da parte del Leviatano statale: l'impressione è che stavolta manco Socrate accetterebbe di bere la cicuta, dovendo fronteggiare tenutari del potere così sprezzanti del buon senso da minacciare bagni di sangue qualora la loro creatura prediletta, la dannata IMU sorta dalle ceneri dell'ICI per una resipiscenza furbastra del Cav già in odore di giubilamento, venisse azzoppata dalla legittima indignazione popolare. Verrà il fisco e avrà i tuoi occhi, sembrano promettere quelli della Lodensprung, ormai
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