di DANTE SETTEMBRINI
Mi prometto di dare ai lettori de “L’Indipendenza” qualche ragguaglio sulle elezioni presidenziali americane viste un po’, diciamo così, da dietro le quinte. E’ mia convinzione che la copertura giornalistica dell’America soffre di quella che, a mio avviso, si può definire la “sindrome del professore”. Immaginatevelo il professore in trasferta, con doppio stipendio, seduto in poltrona, pipa in mano e cognac sul tavolo, riverito ed adulato da studenti ed assistenti e quindi convinto di essere il depositario eletto della verità.
Non lo si può rimproverare se per lui il nostro è il migliore di tutti i mondi possibili. E quindi va quasi da sé che il nostro professore sia indifferente o insofferente di quello che succede all’esterno della maison doreé o delle sale di ricevimento.
Per descrivere la storia e la politica degli Stati Uniti e dare un contesto agli eventi occorre una premessa fondamentale. E bisogna proprio risalire all’orig
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