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Consumare per crescere e il capolinea keynesiano

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di DAVID STOCKMAN* Anche la tiepida ripresa post-2008 non è stata quello che ci si aspettava, soprattutto per quanto riguarda la presunzione di Wall Street secondo cui il consumatore americano rappresenterebbe ancora una volta il motore della crescita del PIL. Va da sé, infatti, che la situazione precaria dell'Uomo della Strada sia stata offuscata dal modo in cui le medicazioni fiscali e monetarie (senza precedenti) dello stato hanno distorto i dati e la narrativa economica. Queste distorsioni coinvolgono tutti i gradini della scala economica, ma sono particolarmente eclatanti riguardo alle classi ricche. In realtà, un mini-boom nel consumo guidato dalla ricchezza ha contribuito immensamente a dare l'impressione che il consumatore medio fosse ritornato alle abitudini di spesa pre-crisi. Ma non è minimamente vero. Cinque anni dopo l'apice della seconda bolla di Greenspan (2007), le vendite al dettaglio aggiustate all'inflazione erano ancora in calo di circa il 2%. Questo fatt
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