di CARLO MELINA
La pesca muore. Soprattutto muoiono i pescatori. Di fame, quando va male, in mare, quando va peggio. Nell’ultimo anno, solo a Chioggia, ne sono affogati cinque. La colpa? “Dell’Europa – spiegano tanto le associazioni dei pescatori, quanto gli amici che incontri nelle cichetterie lungo le rive – L’Europa ha stabilito che dobbiamo pescare con delle reti con maglie troppo larghe, quindi siamo costretti ad andare al largo, oltre le sei miglia, per prendere qualcosa”. Anche con barche inadeguate.
Un’onda di troppo, il mare agitato e i bragosi affondano. “Qualcuno siamo riusciti a salvarlo – racconta Roberto Penzo, vicepresidente dell’associazione armatori di Chioggia, ma purtroppo ci sono stati dei morti. Il mese scorso, ne sono morti due: Filippo Salvagno di 42 anni e Angelo Tiozzo Brasiola, di 35. E questo è inaccettabile. Anche la questione delle reti con maglie piccole è assurda: con le misure imposte dall’Europa, è vero che il pesce
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