di SALVATORE ANTONACI
Alla fine l'Unione Europea scioglie la sua riserva e si pronuncia sulla questione dell'autodeterminazione catalana. Lo fa, come di consueto, optando per il mantenimento dello status quo, ovvero, nel nostro caso, per la perpetuazione della soffocante e disastrosa tirannia di anacronistici stati-nazione ottocenteschi sui diritti misconosciuti di popoli e regioni che ambiscono vedersi riconosciuta la loro vocazione all'indipendenza.
Davvero non poteva esserci decisione più improvvida ed al contempo, giova ripeterlo, meno inattesa di questa. In primis perchè la natura miope e dispotica di questo inutile carrozzone burocratico è nota da tempo e gode universalmente di un meritatissimo discredito nonostante una pletora di compiacenti mezzi di comunicazione tenti di ossequiare il Leviatano continentale ed instillare nelle coscienze dei cittadini l'amore per un despota impotente e ributtante. Dunque, per Lorsignori, sarà il governo spagnolo a dover gestire l'e
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