di ENZO TRENTIN
«È una lotta impari... se avessimo qui con noi, almeno diecimila di quegli indipendentisti che in patria oggi se ne stanno sfaccendati... Chi è mai che vuole questo? No, miei cari, se è destino che si rimanga schiavi, siamo già in numero più che sufficiente. Nella nostra lotta, meno siamo, e più grande sarà la nostra parte di gloria. In nome di Dio, non desiderate un solo uomo di più. Anzi, fate pure proclamare a tutti che chi non si sente l'animo di marciare oggi, se ne vada a casa. Gli daremo il lasciapassare, e gli metteremo anche in borsa i denari per il viaggio. Non vorremmo marciare in compagnia di alcuno che temesse di esserci compagno nella ventura.
Oggi è la festa di San Maurizio. Colui che marcerà quest'oggi e tornerà a casa, si leverà sulle punte sentendo nominare questo giorno. E si farà più alto al nome di Maurizio. Chi vivrà questa giornata e arriverà alla vecchiaia ogni anno alla vigila festeggerà dicendo "domani, è San Maurizio!"
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