di FRANCO POSSENTI
Un paio di settimane fa, avete letto la notizia che Bossi & sons, insieme all'ex-cassiere leghista Belsito, sono stati condannati a due anni e passa per appropriazione indebita. Erano i tempi dell'indipendentismo d'accatto, nel quale i Salvini, i Maroni e gli Zaia erano fedeli servi del padre padrone leghista.
Ora, mentre l'attuale segretario del fu Carroccio ha deciso di cambiare nome al partito - da Lega Nord a Lega dei popoli, perché vuole "unire tutti i popoli d’Italia" - la procura di Genova di cui sopra potrebbe chiedere il sequestro preventivo per "congelare" i 48 milioni di euro che il giudice ha ordinato di confiscare alla Lega Nord nella sentenza di condanna a Umberto Bossi e a Francesco Belsito e altri cinque imputati, per la maxi truffa sui rimborsi elettorali.
La sentenza parla di confisca diretta e dunque al Carroccio potranno essere presi soltanto i soldi nei conti correnti. Ma se la Lega non avesse, come pare che sia, tutti quei soldi
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