di GIANLUCA MARCHI
Ci era stata spacciata come una riforma lampo. Una roba sulla quale il governo si era detto pronto a intervenire per decreto. Parliamo della nuova normativa sui rimborsi elettorali e sulla trasparenza dei bilanci dei partiti, dopo gli scandali che hanno travolto Lega e Margherita e messo in imbarazzo l'intera casta della politica, ammesso che ce ne fosse ulteriormente bisogno, visto che la fiducia nei partiti in questi giorni è sprofondata intorno al 2 per cento. Poi i partiti hanno incominciato a dire che il governo doveva tenersi alla larga, che insomma ci avrebbero pensato loro con una legge di iniziativa parlamentare. Poi, quando l'ABC della politica italica, il nuovo Trio Lescano formato da Alfano, Bersani e Casini hanno strombazzato al mondo intero che avevano trovato un accordo è apparso chiaro che esso verteva solo su misure di trasparenza, non prevedendo alcun taglio alla cascata di quattrini che ogni anno ricade sui partiti appunto, ben 503 milioni di
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