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MILANO - Il tam tam comincia a rullare sabato pomeriggio: c'è un accordo tra Lega e Cinque Stelle. Grillini e padani si sono parlati. Poco più tardi, Roberto Calderoli - l'uomo della trattativa, a dar retta alle voci leghiste - ruggisce via agenzia: «Grillo vuole andare al voto, noi vogliamo andare al voto, Berlusconi sembra essere favorevole a un ritorno alle urne. Perché quindi non si torna subito a elezioni?». Ed è l'indizio numero uno.
In serata, alla Berghem fest di Alzano lombardo, l'ex ministro aggiunge una seconda traccia: «Oggi ho fatto un po' di ricognizioni. E ho raggiunto una convinzione. Fuori il Pdl, il governo non ha più i numeri. Ma soprattutto non ci sono neppure i numeri per governi alternativi. Neppure con la compravendita in corso di parlamentari». In realtà, nella Lega, la convinzione che il gruppo del Pdl voterà come un sol uomo è assai meno radicata: «Qualche sorpresa ci sarà...», profetizza un dirigente.
Ma che cosa trasfor
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