di GIUSEPPE GAGLIANO
Il progetto euroasiatico elaborato in Italia già dagli anni sessanta da Claudio Mutti (che si ispira alle riflessioni del belga Jean Thiart), da Maurizio Murelli e da Carlo Terracciano -come d’altronde dalle rivista Orion, diretta da Marco Battarra, Ideogramma e Logos – è un progetto politico che storicamente affonda le proprie radici nella rivoluzione conservatrice, nel nazionalbolscevismo e nella cultura di estrema destra europea, come ad esempio quella nazi-maoista di Franco Freda e delle Edizioni Ar o delle Edizioni Barbarossa.
Esso da un lato ha finito per non avere risvolti efficaci sotto il profilo strettamente operativo e dall’altro lato è risultato a non essere altro che uno strumento di egemonia politico-culturale da parte della Russia (strumento fra l’altro pienamente legittimo in una ottica che legge la realtà storica in termini realistici e non ideologica o moralista) in Italia in funzione anti americana, anti europea e anti israeliana.
l’Europa è sempre stata nei secoli un continuum con la Russia, almeno la parte occidentale al di qua degli Urali, cioè la più popolata con scambi di cultura, musica ed arte, e di iniziative ed elaborazione anche di processi di cambiamenti…Gli Zar venivano a Napoli e scambiavano missive coi Borbone, Pietroburgo nacque su progetto di Restelli, e d’Altra parte Lenin visse in Svizzera e il Capitale fu dato alle stampe in Germania…e andando al peggio Stalin e Hitler si assomigliano molto e sono frutto nefasto dei tempi mentre i Roscihld diventavano i più grandi banchieri e da Londra e Parigi finanziavano chi faceva stragi dei sui correligionari… E’ la Russia, una volta scomparsa per fortuna l’URSS, il nostro più affine e interessante sbocco di alleanze e rapporti, perché è chiaro che la Comunità Europea è sempre più insignificante perchè incapace di uscire da dinamiche di vecchi ideologismi fossilizzati in partiti da cui nascono continue ma inconsistenti inflorescenze, e non se ne esce se non sviluppa rapporti più ampi…con chi?…la Russia è molto più affine oltre che contigua rispetto agli USA di Trump… le cui priorità sono verso gli stati che ha al di là del Pacifico… l’Africa per ora è miraggio della Cina e sarà terreno di sviluppo che scalzerà i vecchi padroni Francia in testa… Peccato che gli africani non colgano le opportunità che si stanno delineando e si lascino strumentalizzare da chi sfrutta il loro sogno del nord.
Io sono stato negli Stati Uniti d’America, a New York, per la precisione, e sono stato trattato benissimo (molto meglio che in Russia). Dove li trovi 300 milioni di russi? Certamente non in Russia, dove sono al massimo 150 e persino Putin ha ammesso molte volte che sono in calo demografico!
Apprendo con questo articolo che esiste da decenni un filone di estrema destra (quello comunista quando al potere c’erano i sovietici si sapeva) che è favorevole a un avvicinamento alla Russia. Parlo per esperienza personale, sono stato negli Stati Uniti e ho conosciuto degli americani, la natura è bella ma le loro città sono semplicemente orribili e invece che copiare noi europei cercano di imporci i loro grattacieli. L’impressione è di un popolo di obesi poco intelligenti guidati da una minoranza di affaristi senza scrupoli, l’influenza degli afroamericani e del politically correct li ha senz’altro allontanati parecchio dalle loro radici europee. Ho conosciuto dei russi e sono rimasto colpito favorevolmente, li ho trovati semplici e con gli stessi valori che esistono nella nostra provincia (non nelle nostre grandi città. La Russia ha un epopea del far east, analoga a quella americana del Far West, la conquista della Siberia. Ha una tecnologia, si pensi che con gli shuttle in pensione sono gli unici che possono inviare persone nello spazio, hanno una industria aerea, gli Ilyushin fanno concorrenza ai Boeing, i Mig sono tra i migliori caccia militari. Da noi ho visto parecchi russi in vacanza e ben pochi americani, la posizione dei russi sull’invasione dei mussulmani (pensate come si opposti all’isis in Siria), sugli omosessuali, sui valori sono senz’altro più vicine alle nostre di quelle degli americani. I russi sono 300 milioni di abitanti, come gli Stati Uniti, ma hanno bisogno di parecchi prodotti come quelli del lusso, alimentari o autovetture, sono un bel mercato, vicino e con parecchi milionari. In poche parole, cosa c’è di errato o strano nel dire che è meglio avvicinarci alla Russia piuttosto che agli americani?