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La poesia femminile del ‘500 padovano si chiamava Valeria Miani

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di PAOLO L. BERNARDINI Il Rinascimento al femminile riserva, in terra veneta, sorprese. Sulle tracce di una poetessa patavina finora dimenticata dagli studi si muove ancora Valeria Finucci, che ha già al suo attivo la recente riscoperta di un’altra notevole figura muliebre della letteratura veneta della Rinascenza, Giulia Bigolina. La poetessa in questione si chiama Valeria Miani. Finucci si pone in cerca di tracce biografiche di una Valeria nata probabilmente nel 1560, morta dopo il 1611, vissuta per la maggior parte della sua vita a Padova, figlia di Achille, giureconsulto laureatosi a Bologna. A soli diciotto anni era stata esibita, nella moda degli enfant prodige, all’Imperatrice Maria d’Asburgo, la moglie di Massimiliano II, che, per un giuoco dinastico tipico dei tempi, era di passaggio a Padova, sulla strada per Lisbona, ove sarebbe stata proclamata Regina di Portogallo. A un certo punto Valeria sposò un Negri, entrando dunque a far parte della nobiltà patavina; m
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