di SALVATORE ANTONACI
Si estende a macchia d’olio il contagio della protesta fiscale nei diversi paesi europei taglieggiati dai pubblicani nazionali istigati dalla nomenclatura di Bruxelles. Dopo la clamorosa levata di scudi bretone contro l’ecotassa ed il magmatico e per molti versi ancora contraddittorio sommovimento italiano di queste ore, tocca ora alla parte francofona del Belgio fare la propria parte con lo stile consueto delle genti di queste parti.
Determinazione, pacatezza ed ironia hanno, difatti, caratterizzato la prima manifestazione contro le imposte ed il moloch statale qui, se possibile, ancora più pignolo che in altri luoghi nella sua volontà mortifera di regolamentare ed irreggimentare qualsiasi spazio di libertà economica residuo. Teatro dell’evento la città di Charleroi, una delle più importanti della Vallonia ed un tempo centro industriale fiorente ora sfigurato da decenni di amministrazione progressista.
Anche stavolta la scintilla è scoccata
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