di MATTEO CORSINI
“La decisione dell’Istat di inserire la Rai nell’elenco delle amministrazioni pubbliche è di una gravità straordinaria, taglierebbe l’azienda fuori da qualsiasi possibilità operativa reale”. Questo ha dichiarato Monica Maggioni, presidente della Rai, durante un’audizione in commissione di Vigilanza.
Probabilmente mi sfugge qualcosa, ma suppongo che la “gravità straordinaria” sia sostanzialmente riconducibile al fatto che essere inclusa tra le amministrazioni pubbliche farebbe entrare in vigore per i dipendenti Rai il tetto alle retribuzioni a 240mila euro lordi annui. In linea di massima dovrebbe essere sempre la piena libertà contrattuale a determinare la retribuzione di un individuo. Per cui se il tetto fosse applicato ad aziende private vi sarebbero ottimi motivi per opporvisi. Nel caso della Rai, però, siamo di fronte a un soggetto che, pur competendo con aziende private, è totalmente pubblico e non ha mai dovuto realmente preoccupar
La Rai sul mercato: una soluzione che troverebbe perfino il consenso di chi NON PAGA IL CANONE RAI