di MATTEO CORSINI
Come ho già avuto modo di osservare in altre occasioni, su MF/Milano Finanza trovano ospitalità gli articoli di alcuni autori che potrebbero costituire la brigata Savona. Come era logico attendersi, i commenti al documento (da me criticato il giorno dopo la sua pubblicazione) scritto da Paolo Savona, che vorrebbe ridare slancio alla politica fiscale ponendo di fatto politica monetaria al suo servizio, oltre a smaltire l’eccesso di debito mediante denaro fornito dalla BCE a lunghissimo termine e a tassi non di mercato, sono stati entusiasti.
Mentre Savona, pur non scrivendolo, lasciava intendere che aveva nostalgia del periodo precedente il divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia avvenuto nel 1981, Guido Salerno Aletta non usa mezzi termini: “C’è poco da fare: il problema non sono tanto i vincoli parametrici al deficit ed al debito pubblico, quanto l’impotenza degli Stati rispetto al mercato. Per rimediare, bisognerebbe tornare indietro, al regime che