di BRUNO J. DI GRIGOLI
L’anno 2024 si è chiuso, ma lo scorso mese novembre l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato a favore dell’avanzamento del progetto di una convenzione sulla cooperazione fiscale internazionale e dell’imposta minima globale del 15% sulle multinazionali. Come sempre, i pretesti e le motivazioni sono quelli di ridurre l’evasione fiscale, ridurre le disuguaglianze e promuovere la giustizia fiscale. Chissà cosa significa esattamente quest'ultimo concetto, ma suona molto bene. Il presidente del comitato di coordinamento del GATJ (Global Alliance Tax Justice) ha dichiarato: “Il voto è un passo avanti verso la creazione di un sistema fiscale giusto e progressivo che supporti il benessere di tutte le persone e del pianeta”.
In campo fiscale nulla potrà mai essere giusto e progressista allo stesso tempo. La progressività dei sistemi fiscali penalizza quelle persone che hanno saputo meglio soddisfare i bisogni e i desideri dei consu