di GIACOMO MIRTO
Egregio Governatore Zaia, mi chiamo Giacomo ho 23 annie sono un laureando. Le scrivo in quanto mi sono sentito di farle un appello. Appello che non vuole essere una presa di posizione politica ne tanto meno un attacco ideologico, ma solo un'urlo di dolore per un presente ormai perso e un futuro da salvare. La crisi economica, la precarietà, la progressiva perdita di valori che da ormai diversi decenni sta colpendo l'occidente, è il frutto di un preoccupante e galoppante nichilismo che sembra non avere fine.
Come saprà il suo partito, la Liga Veneta, fin da subito lo aveva capito: prima dei “schei” viene qualcos'altro. C'è un'identità culturale che ha reso grandi i veneti per secoli e che negli ultimi 200 anni abbiamo imparato a dimenticare. Si ricorda, le scritte a favore della lingua e cultura veneta negli anni '80 si sprecavano. Con il senno di poi si può facilmente dire che quella volontà di rimpadronirsi del proprio essere sia rimasta solo sull
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