di MARIETTO CERNEAZ
Che “l’Italia non è un paese per giovani” lo hanno capito in molti, in primis i giovani che guardano più all'estero che all'Italia per trovare un lavoro e costruire un futuro. La crisi, da due anni a questa parte, sta falcidiando l’impresa privata ed il lavoro. Le casse integrazioni speciali continuano a registrare picchi verso l’alto. Eppure, per i dipendenti pubblici è come se nulla stesse accadendo, la sera arrivano a casa e si coricano senza patemi d’animo, tanto c’è sempre qualche fesso costretto a lavorare e a pagare i loro stipendi.
L'impiego pubblico conviene, licenziamenti pressoché sconosciuti negli ultimi anni (neppure quelli a tempo determinato rischiano più di tanto) e convenienza economica. Le retribuzioni reali lorde dei dipendenti pubblici, secondo le tabelle varie di Bankitalia, sono cresciute del 22,4% dal 2002 con un tasso di oltre tre volte superiore a quello del totale dei lavoratori dipendenti del settore privato(+6,8%
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