di ANONIMO PADANO
Che succede in casa Lega Nord dopo il cattivo risultato elettorale mitigato o compensato, secondo i punti di vista, dalla vittoria politica di Bobo Maroni in Lombardia? Lunedì in via Bellerio il Consiglio federale dovrebbe cominciare a dare qualche segnale della nuova stagione che si preannuncia. Ma intanto la scena appare dominata da quelle che è fin troppo facile definire come le "baruffe chiozzotte". Il teatro è quello Veneto e la commedia si consuma sull'asse Treviso-Verona visto che vede come attori principali i due maggiori esponenti del lighismo: il governatore Luca Zaia, trevigiano, e il sindaco di Verona Flavio Tosi.
Nelle ore immediatamente successive all'esito del voto, a dir poco disastroso per la Liga veneta, era stato Zaia a rompere gli indugi, accusando Tosi di aver spaccato il movimento, di averne provocato «la cancrena» anziché curato le ferite. E ai tosiani che subito lo hanno accusato di essersi speso poco o nulla nella campagna elettora
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