di GUGLIELMO PIOMBINI
Le violenze di massa commesse la notte di capodanno da branchi di “rifugiati” musulmani contro le donne europee a Colonia, Amburgo, Helsinki, Zurigo e altre città del nord Europa non hanno meritato un solo commento sdegnato da parte delle femministe nostrane. Anche il sindaco donna di Colonia, Henriette Reker, si è limitata a chiedere alle donne tedesche di adottare un nuovo codice di comportamento per adattarsi alla mentalità dei nuovi venuti. Considerata l’enorme gravità dei fatti, questo “silenzio assordante” delle solitamente loquaci esponenti del progressismo femminista merita una spiegazione.
Già nel 1970 il grande pensatore libertario Murray N. Rothbard faceva notare, in un brillante articolo “Contro il femminismo” (pubblicato su Enclave. Rivista Libertaria n. 31/2006), come fosse diventato impossibile evitare di essere assaliti, senza tregua, dal noioso chiacchiericcio delle femministe. Ogni giorno siamo inondati da libri e articol
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