di GILBERTO ONETO
Nell’estate del 1993 i boss mafiosi Leoluca Bagarella e Tullio Cannella avrebbero fondato il movimento secessionista “Sicilia Libera” per separare l’isola dall’Italia e formare un bello Stato mafioso in mezzo al Mediterraneo. Oggi lo stesso Bagarella con una memoria inviata alla Corte d’assise di Palermo smentisce i suoi afflati autonomistici di vent’anni fa sostenendo di non avere “mai coltivato idee separatiste o secessioniste” e di “essere sempre stato un fautore dell’unità nazionale”.
La cosa stupisce solo chi non conosce la storia e fa sorridere chi invece se la ricorda bene.
Le organizzazioni criminali non possono che essere graniticamente patriottiche proprio perché hanno contribuito in maniera determinante all’unità della (loro) patria e perché sono state fra i più importanti beneficiari della stessa.
Garibaldi è sbarcato in Sicilia grazie alla santa alleanza fra inglesi, massoni e mafiosi, è entrato a Palermo con