di GIANMARCO LUCCHI
Qual è la Lega 2.0? Quella della pulizia interna, delle ramazze per spazzare via le mele marce alla Belsito o quella che continua a sostenere, nonostante le accuse di compravendita di voti dalla 'ndrangheta, un'esperienza di governo regionale che, almeno per la base e seppur prossima ad essere rinnovata, appare screditata e indifendibile? E' su questa domanda che si arrovellano, in queste ore, non solo molti tra i militanti, favorevoli in maggioranza a staccare alla spina a Formigoni. Ma il dubbio comincia a circolare anche tra alcuni dirigenti del Carroccio che oggi parteciperanno al Consiglio federale. Sotto esame è la disinvoltura con cui il nuovo capo è apparso in conferenza stampa congiunta a Roma, sotto le insegne del Pdl, accanto a Formigoni ed Alfano, in un momento in cui la Lega, secondo gran parte del movimento, avrebbe dovuto prendere le distanze con più nettezza dall'infamante accusa di sostenere un'amministrazione inquinata dal rapporto con la 'n
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