di CARLO MELINA
Panico in via Bellerio. Il pezzo di ieri firmato da Bracalini (intitolato “Bossi non molla, Maroni è già un segretario dimezzato”) e pubblicato su il Giornale, finisce male. Quantomeno per i fautori del centralismo maronita, avido di normalizzazioni e rinnovamento. Alla vigilia del congresso federale, scrive Bracalini, “si temono i bollori dei veneti, spaccati tra tosiani e non (si parla di un’associazione politica creata dai secondi, che sta mietendo iscrizioni)”.
Bollori che si sono trasformati, nel congresso nazionale della Liga, in voti a favore del Serenissimo candidato che ha sfidato Tosi: Massimo Bitonci. Che, raggiunto al telefono, minimizza: “Non esiste alcuna associazione costituita formalmente. Non che io sappia. Domenica si voterà il nuovo segretario e la mia preferenza andrà al candidato migliore: Roberto Maroni. L’unico capace di tenere insieme le diverse anime della Lega. Un movimento che, appunto, ha diverse anime, ma che deve res
Comments are closed.