di GIANMARCO LUCCHI
La Lega è in piena campagna elettorale. Galvanizzata dal successo francese di Marine Le Pen, con la quale il Carroccio ha stretto un patto, Matteo Salvini gioca tutte le carte per riuscire a superare lo sbarramento del 4% alle consultazioni del 25 maggio. Il giovane segretario federale sa benissimo che quello sarà un momento decisivo: se la soglia non dovesse essere superata, si aprirebbe una fase talmente travagliata che potrebbe condurre il movimento belleriano verso una sorta di dissoluzione, cominciando magari dalle dimissioni dello stesso Salvini. Ecco allora che vengono messe in campo le parole forti del Carroccio: indipendenza, basta euro, stop all'immigrazione di massa.
Dopo il Veneto, la Lombardia. Il segretario rilancia la secessione della più grande delle regioni del nord annunciando «un referendum ufficiale indipendentista». Che come nel caso della Catalogna, chiamata a novembre a votare l'indipendenza dalla Spagna, rappresenta »un salto in a
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