di MANUEL A ALVAREZ
Nella grande narrazione della nostra epoca moderna, si racconta spesso una storia confortante: l'ascesa dello stato sociale ha dato potere ai meno fortunati, garantendo loro opportunità che le circostanze avevano loro negato. È una storia di progresso, di società che costruiscono vaste infrastrutture compassionevoli – reti di sicurezza sociale, istruzione pubblica, assistenza sanitaria e pensioni – tutte progettate per sollevare gli svantaggiati e smussare gli spigoli del capitalismo. Con il passare degli anni, questi sistemi sono cresciuti in dimensioni e portata, gestendo e spendendo somme sempre maggiori della nostra ricchezza collettiva, il tutto sotto la nobile bandiera della redistribuzione. Eppure, una realtà cruda e inquietante aleggia su questa storia: anche se i meccanismi progettati per combattere la disuguaglianza sono diventati più grandi e potenti che mai, il divario tra chi ha e chi non ha continua ad ampliarsi.
Come è possibile? Come