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Liberland festeggia il giorno dell’indipendenza il 4 luglio

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vit_jedlickadi FRANCO POSSENTI

“Sono passati due mesi da quando la nostra piccola nazione amante della libertà è stata fondata. Il presidente vorrebbe condividere ultimi sviluppi e le sfide con voi”. Sabato 4 Luglio 2015 verrà celebrato “il giorno dell’indipendenza di Liberland”. Così parlò il presidente di Liberland Vit Jedlicka, che annuncia anche l’apertura di un nuovo campo base nel bacino di Bački Monostor.

Il 4 Luglio, data per nulla casuale, sarà un giorno di festa a Liberland, con un programma ricco e anche musica dal vivo, una grande opportunità per incontrare molte persone che la pensano allo stesso modo e che supportano Liberland. E anche Jedlicka sarà della partita ovviamente. Sono previsti tour organizzati da Belgrado, da Budapest, da Zagabria e da Praga (VEDI QUI). Oggi, venerdì voli regolari da Praga a Liberland (Osijek) sono organizzati da AIR-LIBERLAND.

Il nuovo micro-Stato ha uffici completamente funzionanti in Repubblica Ceca, Regno Unito, Croazia, Serbia, Francia, Norvegia, Germania, Stati Uniti d’America, Ungheria, Slovenia e persino in Venezuela. “La proclamazione della nostra Repubblica è stata fatta in totale coerenza con le leggi internazionali”, ha affermato tempo fa il Presidente. Una posizione che non è propriamente condivisa dalle autorità croate, che lo hanno 6arrestato due volte e hanno dispiegato delle brigate fluviali per impedire a chiunque di accedere a Liberland. Oltre a lui, anche un centinaio di persone sono state arrestate per aver cercato di raggiungere la zona, ma si sa la libertà non la regala nessuno, nonostante quei 7 km quadrati di nuovo paese sia considerati “Res Nullius”. Ad oggi, sono 325.000 le domande di cittadinanza pervenute a Liberland.

Vit Jedlicka dice di aver ratificato diversi trattati internazionali come la carta delle Nazioni Unite o la convenzione di Ginevra -un annuncio senza nessuna portata giuridica poiche’ questi testi non possono essere ratificati da persone private. “Ci sono dei procedimenti di riconoscimento da parte di Stati ufficiali di terre contestate – spiega Stéphane-Bertin Hoffman, autore de «Il riconoscimento delle micronazioni o l’utopia a confronto col diritto» (editions Lulu.com). E’ successo, alla fine degli anni 2000, per l’Abkhazia e l’Ossezia del Sud, nel Caucaso. La Russia, ma anche il Venezuela e il Nicaragua hanno sostenuto la loro sovranità sulla Georgia”. Sempre Hoffmanm, però, è scettico sulle possibilità di Liberland: “Il processo di riconoscimento è soprattutto dichiarativo e generalmente motivato da considerazioni politiche. Dipende dalla buona volontà e dagli interessi propri degli altri Paesi”. Dato che questa micronazione promette già, e fieramente, che essa sarà un Paradiso fiscale, c’è da dubitare che la sua iniziativa trovi sostengo da parte degli Stati europei, più inclini ad essere un’amministrazione di stampo sovietico, che liberale.

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