di TIFI ODASI
Troppo autoritaria e senza conflitti. Così rischia di delinearsi la Lega 2.0, almeno in Veneto. Specie se Maroni dovesse scegliere di non porre alcun freno a Flavio Tosi. Conquistata – seppure senza il plebiscito previsto – la segreteria nazionale della Liga Veneta, il sindaco di Verona appare affamato di decisionismo al punto da creare più di un maldipancia interno. A soli 5 mesi dall’elezione di Roberto Marcato, l’onnivoro esige un’altra testa. Quella, giustappunto, dell’unico segretario provinciale non appiattito sulla linea tricolore dettata da quella che una volta era “Verona fidelis”, ma che oggi somiglia al Sant’Uffizio.
Per colpire Marcato e gli altri cosiddetti bossiani (che di bossiano non hanno nulla, ma che continuano ad essere riferiti al senatur solo per opposizione all’italofilia tosiana, col benestare della stampa che invece del rozzo dogma antico agevola l’annacquata eresia scaligera), il sindaco di Verona, ricevuto il niet
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