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L’indice di disinformazione (finanziato dallo Stato): i peggiori siti di notizie sono conservatori e libertari

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di JONATHAN TURLEY Addio Board anti disinformazione, benvenuto Indice della disinformazione.  Meno di un anno dopo da quando molti hanno festeggiato lo scioglimento dell’Antidisinformation Board dell'Amministrazione Biden, sembra che l'Amministrazione abbia finanziato un gruppo britannico per classificare i siti e mettere in guardia i cittadini da quelli ad alto rischio di disinformazione. Il Global Disinformation Index (GDI) ha pubblicato il suo indice e tutti i siti ad alto rischio risultano essere... aspettate... siti conservatori o libertari.  Non HuffPost o Mother Jones (che pure sono stati analizzati). È emerso che i "punti di informazione online più rischiosi" sono proprio alcuni dei siti conservatori più popolari. L'indice GDI è stato concepito per allontanare gli inserzionisti e gli abbonati da determinati siti, privandoli potenzialmente delle entrate necessarie al loro funzionamento. L'organizzazione pubblica l'indice per "aiutare gli inserzionisti e l'industria
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