di GIAMPIERO CANTONI
La previdenza sociale, nei modelli “a ripartizione” è un ibrido fra un sistema di assicurazione dal “rischio” della vecchiaia, ed una forma di politica sociale a vantaggio dei meno abbienti.
Quest’incertezza sul fatto che essa appartenga ad un mondo o all’altro è foriera di ulteriori problemi. La lunga lista di scandali, legati a pensioni d’oro, falsi invalidi, e privilegi d’altra risma, ed al contempo lo scandalo di segno inverso, ovvero sia pensioni minime e sociali tanto striminzite da non consentire un’esistenza appena appena dignitosa a chi le percepisce, ha origine in questa confusione.
Circa la via per uscirne, mi sento di condividere il giudizio di Gary Becker: «La riforma più convincente e più radicale consiste nel ritorno all’obiettivo originario dei sistemi di previdenza sociale, quello di aiutare i lavoratori a risparmiare in modo tale da garantirsi la sicurezza economica negli anni della vecchiaia».
Ciò perché