di GIANLUCA MARCHI
Ieri un po' di notizie economiche hanno attizzato i media italici e non solo quelli. La più strombazzata è stata la decisione di Mario Draghi di abbassare di altri 25 punti il tasso di rifinanziamento che le banche pagano alla Bce per avere denaro, che ora si colloca allo 0,50%. In precedenza l'Ocse ci aveva detto una serie di cose, a cominciare dal fatto che gli italiani, tenendo conto che le stime della caduta del Pil per il 2013 vanno aggiornate a un -1,5%, mentre il debito pubblico salirà al 137%, scordiamoci la diminuzione delle tasse per l'anno in corso e probabilmente anche per gli anni a venire. Infine il neo ministro dell'Economia, Maurizio Saccomanni (ex direttore generale di Bankitalia e uomo di Draghi) ha avvertito che il rapporto debito/pil del 3% è per l'Italia un limite invalicabile.
Io che non sono così ferrato in materie macro-economiche ma che, dopo oltre trent'anni di paripatetismo giornalistico, qualcosa mi pare di intuire a naso, ho ch
Comments are closed.