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L’italia non puo’ crescere con le riformicchie. e’ un paese da rifare

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di FABRIZIO DAL COL La nuova legge elettorale - il cosi detto Italicum - che doveva essere approvata entro il mese di febbraio 2014, è stata “parcheggiata” nella commissione in attesa di essere modificata e ridiscussa alle Camere.  L’ex  Sindaco di Firenze, ancora prima delle elezioni, ne aveva fatto una vero e proprio mantra e non passava giorno senza che la menzionasse, anzi, baldanzosamente affermava che si sarebbe portata a casa addirittura prima delle europee, e invece ora come ora l'Italicum è in alto mare. Passata solamente alla Camera il mese scorso e adesso incardinata a Palazzo Madama, la legge, scaturita dal  patto del Nazareno tra lo stesso Renzi e il leader di Forza Italia Berlusconi, rischia ora di slittare a dopo l'estate a causa delle divisioni sulle riforme istituzionali, in particolare per quanto riguarda il Senato. Le frizioni all'interno dei due principali partiti che si auto sostengono a vicenda, PD e FI, sono solo commedie volte al fine di control
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3 COMMENTS

  1. La gente dovrebbe guardare ai numeri, senza ascoltare le fregnacce che politici e amministratori propinano ogni giorno.
    L’ignoranza è peggio del cancro.

  2. Leggevo che il costo delle varie aziende partecipate statali si aggira sugli 80 miliardi, più o meno la spesa per interessi sul debito. Perché non si chiudono? Perché sono un parcheggio per politici trombati, parenti e raccomandati vari.
    80 miliardi dalle pertecipate, 80 miliardi dichiarando il default subito come suggeriva il professore di Economia Colombatto, fanno 160 miliardi su 800 di spesa, il 20%.
    Poi si possono licenziare quel milione di dipendenti pubblici in più, eliminare tutte le pensioni a cui non corrispondono i contributi versati, sociali, babypensioni, pensioni d’oro ed anche quelle pubbliche exInpdap, visto che lo Stato non versava. Si possono privatizzare o chiudere tutte quelle aziende più o meno statali o che in un modo o nell’altro ci vengono a costare, ferrovie, poste, Alitalia. Si possono eliminare tutti i privilegi e gli sprechi, le 600.000 auto blu, il quirinale che costa 5 volte Buckingham palace, i parlamentari ed i funzionari pubblici più pagati al mondo, il finanziamento ai partiti, ecc.
    Si può tranquillamente dimezzare strutturalmente la spesa pubblica e quindi dimezzare la pressione fiscale, avere il coraggio di fare quello che fece Margareth Tatcher negli anni ottanta e così far ripartire i consumi e l’economia.
    Si farà? assolutamente no, Renzi, tronfio del 40% di voti è in realtà stato votato da più o meno 8 milioni di persone.
    Su 40 milioni di aventi diritto va a votare il 50%, un partito che prende il 20% dei voti prendo il 20% del 50% di 40 milioni = 4 milioni.
    Sommate i dipendenti pubblici, le false pensioni (sociali, baby, d’oro, false d’invalidità) ed otterrete più o meno 8 milioni di persone. In italia su 60 milioni di persone lavorano in 22 milioni (e temo che vi rientrino i part-time, i precari, quelli che fanno la fame in poche parole) e dei 22 milioni 4 sono pubblici, e quindi mantenuti dai restanti 18 che lavorano sul serio.
    Un partito che provasse a ricostruire l’italia dalle fondamenta e non con rattoppi qua e la, scomparirebbe alle successive elezioni, sostituito da quello di un Cetto La qualunque che come nei paesi excomunisti promettesse il ritorno ai tempi della spesa pubblica facile. In Sicilia ci sono 30.000 forestali, in Piemonte 600. C’è un paesino della sicilia che da solo ha più forestali dell’intero Piemonte, immaginatevi cosa accadrebbe con i tagli: nessuno che riceve lo stipendio, nessuno che spende, il macellaio, il panettiere, il giornalaio che chiudono, le case senza valore, ecc
    L’economia della Padania è in antitesi con quella italiana, quello che va bene per loro, per la loro economia statalizzata ed assistita non va bene per noi, visto che siamo noi a mantenere quella economia.
    Ecco perché nessuno farà nessuna riforma ed ecco perché presto ci sarà il tracollo, il debito pubblico aumenta di 8
    miliardi al mese e nessun indicatore economico è positivo, in poche parole la situazione è insostenibile ma nessuno sa cosa fare o può fare qualcosa.
    Attendiamo e teniamoci stretti i soldi.

  3. l’italia NON è un Paese xkè NON è una Nazione ma un’entità statuale deprekabile, anakronistika ed antistorika …

    naturalmente si potrebbe allargare la lista …

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