di MATTEO CORSINI
In un Paese in cui la parola “speculazione” ha storicamente un connotato particolarmente negativo, non può stupire che la stessa diventi reato perseguibile ai sensi del codice penale. E così una norma introdotta nel 1976 per contrastare le speculazioni sui prodotti petroliferi è stata di recente ripescata dal dimenticatoio per perseguire il titolare di una piccola azienda accusato di vendere su Amazon delle mascherine applicando un ricarico del 350 per cento.
I fatti risalgono all’inizio della pandemia, allorquando le mascherine scarseggiavano. La carenza di offerta rispetto alla domanda ha ovviamente generato un aumento dei prezzi. Nel caso in questione tale incremento è stato ritenuto eccessivo dall’accusa.
Si tratta di un tipico caso da “Difendere l’indifendibile” di Walter Block. Il piccolo imprenditore “speculatore” sarebbe considerato un eroe da Block in quanto, “accaparrando” un certo quantitativo di mascherine, ha comunque re
Fortunatamente la speculazione è nella natura umana.
Durante la guerra , ad esempio, chi cercasse cibo oltre la miseria assicurata burocraticamente dal governo doveva rivolgersi al mercato parallelo.
Trovavi quello che serviva nell’economia parallela, quella libera.
Mia nonna per nutrire i figli si recava da contadini coi quali barattava.
Faceva anche 60 km in bicicletta e tornava con le sporte piene.
Se non si fosse ingegnata col mercato parallelo , e se si fosse attenuta alle prescrizioni statali, non avrebbe potuto sfamare i figli.