di STEFANO CRIPPA
Ci siamo, dopo mesi di trattative fra i partiti presenti nel Parlament de Catalunya, è stato stipulato un accordo sulla data della consultazione referendaria riguardante l’indipendenza della regione dallo Stato spagnolo, che si svolgerà il 9 novembre 2014, precisamente venti giorni dopo la analoga consultazione che si farà in terra scozzese; al contrario però di quanto avverrà in Scozia, nel caso catalano la scheda elettorale conterrà due domande: “Vuoi che la Catalunya sia uno stato?” “In caso affermativo, vuoi che questo stato sia indipendente?”
L’attesa è stata estenuante e, credetemi, non solo per i catalani, che alla fine però ci sono riusciti, hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo, infischiandosene dell’articolo 2 della costituzione spagnola (l’equivalente del “nostro” articolo 5), che gli unionisti continuavano ad utilizzare come clava giuridica, unitamente al resto della carta costituzionale, la quale prevede, tra l’
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