di GIANLUCA MARCHI
In questi ultimi mesi in Veneto si è alzato notevolmente il livello del dibattito sul referendum per l'indipendenza, merito di chi ha premuto sull'acceleratore dell'argomento, anche se gli aspetti giuridici di una consultazione del genere appaiono ancora abbastanza controversi. Da Bologna, dove domenica scorsa la Lega ha tenuto la prima delle manifestazioni di piazza che, di mese in mese, porteranno alle elezioni di aprile, le cronache raccontano che il presidente del Veneto Luca Zaia si è schierato con i promotori del referendum: «Sono dalla parte dei veneti che raccolgono le firme per l'indipendenza», ha scandito dal palco. «La secessione? Ormai non serve più. Ce n'è una silenziosa fatta dai nostri imprenditori, 7.000 imprese che se ne sono andate», ha spiegato Zaia, attaccando le misure del Governo che hanno danneggiato, a suo dire, il Nord: «Ne abbiamo le palle piene di sapere che esistono quattro regioni del sud con cinque miliardi di buco della sani
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