di GIAN LUIGI LOMBARDI CERRI
Non intendo sollevare, con questo articolo, ondate di sdegno patriottico, sopratutto per una patria che non sento come mia, ma confermare un movimento di ribellione verso una schiera di pirati (africani o indo-africani) e di governanti inetti che, con il loro atteggiamento, impediscono il libero commercio tra le genti. Esprimo piena solidarietà verso i due marò, come ho avuto ed ho solidarietà verso tutti coloro (poliziotti pubblici o privati) che, al rischio anche della vita, lottano contro volgari banditi. Per mancanza di adeguate informazioni (ma mentre scrivo si è dimesso il ministro Terzi) non starò a disquisire su la vicenda salvo che nella parte”strutturale”.
Ho il sospetto che politici e burocrati italiani facciano a gara per dimostrare al mondo intero che gli incapaci vengono specificatamente addestrati in Italia e, soprattutto, promossi alle più alte cariche. Un’autorità che si nasconde accoratamente dietro l’anonimato (e
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