di CLAUDIO ROMITI
Ho seguito di persona il comizio di chiusura, svoltosi in una grande sala di Perugia stracolma di persone, di Matteo Renzi, nell'antivigilia delle primarie del centro-sinistra. Ebbene, pur non aspettandomi dal giovane e rampante avversario di Bersani un discorso reaganiano sul piano dell'epistemologia politica, pensavo che almeno sul tema dell'eccesso di spesa pubblica e di tasse dicesse qualcosa, se non altro per confermare in dirittura d'arrivo l'intenzione di rivolgersi ai delusi del centro-destra. Invece, al di là della solita fuffa basata sul classico libro dei sogni, il sindaco di Firenze ha lanciato l'ennesimo messaggio politicista e costruttivista - con il quale generazioni di eletti hanno fatto credere al popolo che attraverso la politica si potesse risolvere qualunque problema-, sostenuto dai due pilastri che reggono l'intera scomessa renziana: la rottamazione ed il nuovismo giovanilista. In buona sostanza, la direzione indicata dal politico fiorentino
Comments are closed.