di MATTEO CORSINI
Ho letto, dall'agenzia Ansa, questa notizia del 2 ottobre scorso: "La costruzione europea non si fa a colpi di referendum ma prendendo decisioni politiche coraggiose e spesso impopolari: è questa in sintesi la posizione del presidente del Consiglio Mario Monti".
Quando mi è caduto l'occhio su queste parole ho sperato che la sintesi di cui si parla fosse errata. Dato, però, che nessuno da palazzo Chigi o dintorni ha smentito o chiesto di rettificare, ho la sensazione che la sintesi sia corretta. Se Monti avesse sostenuto che il risanamento dei conti pubblici in Paesi come l'Italia richiede “decisioni politiche coraggiose e spesso impopolari” avrei concordato. Lui alcune le ha prese, peraltro ben guardandosi, adducendo pretestuose motivazioni sulle prerogative di questa o quella istituzione, dall'intaccare davvero la spesa del baraccone politico-burocratico che tanto costa agli italiani in termini di denaro e di bile. Ma lo stesso potrebbe dirsi di tante a
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