di TONTOLO
Tremonti è, probabilmente, uno dei politici più sopravvalutati dell’ultimo ventennio. Emerso nelle file dei post-democristiani sopravvissuti a Tangentopoli, la sua carriera è stata un crescendo di visibilità, sino al punto da diventare il “Super-ministro” dell’economia del governo Berlusconi che, detta fuori dai denti, è stato una puttanata pazzesca.
Sul finire degli Anni Novanta, per via di un libro che probabilmente gli ha scritto qualcun altro, è passato per essere un liberista cristallino. Quel pamphlet – intitolato “lo Stato criminogeno” – lo lanciò nell’olimpo dei forzitalioti, scesi in campo per fare la “rivoluzione liberale”.
Col passare del tempo, Tremonti (o Tremorti, o Voltremont, a seconda di come lo si guarda) è tornato ad essere quell’anguria che è sempre stato: verde (di rabbia) fuori e rosso dentro. Io che son Tontolo, ma che non ho perso la memoria, me lo ricordo ancora quando frequentava gli ambienti in cui si usava
Comments are closed.