di TONTOLO
La mamma degli scemi, me lo diceva mio nonno Sandrù, è sempre incinta. In Italia, volendo parafrasare, la mamma dei parassiti (quelli che vivono sulle spalle degli altri, e molto spesso, da sempre) fa parti gemellari.
Ieri, il "gran visir" della Napolitania ha parlato: "Chi evade le tasse non merita di essere italiano". Scroscio di applausi, salamelecchi, spellamento di mani e inchini a go-go. Il segretario confederale della Uil (altro elemento che vive alle spalle dei contribuenti) ha buttato il cuore oltre l'ostacolo: "Le parole del Capo dello Stato, sugli evasori fiscali, andrebbero scolpite in tutte le scuole del paese per ribadire il fondamento della cittadinanza repubblicana e della convivenza democratica". Pierluigi Bersani - di cui manco si conosce l'esistenza del libretto di lavoro - ha detto la sua di corsa: "Gli evasori devono vergognarsi dieci volte. Si guardino intorno, guardino i problemi dei cittadini, dei precari e del Paese, si mettano una mano sull
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