di GIANLUCA MARCHI
Giorgio Napolitano ha giurato per il suo secondo mandato e ha parlato al Parlamento riunito in seduta comune. Amen. Voglio però essere irriverente, non verso Re Giorgio che, nel bene e nel male, una sua dignità la mantiene sempre (è qualcosa che possiamo riconoscere persino da queste colonne, da dove pure l'abbiamo avversato e continueremo ad avversarlo). No, voglio essere irriverente verso i partiti - soprattutto quelli in attività da più lungo tempo - e dare una libera ma verosimile interpretazione delle parole pronunciate a Montecitorio: il presidente uscente/entrante ha in pratica dato loro dei coglioni e loro giù ad applaudire fino a spellarsi le mani. Saremo anche dei coglioni, devono aver pensato, ma almeno siamo ancora qui e siamo riusciti a salvare la pelle, almeno per ora.
Ovviamente Napolitano non ha usato la terminologia a cui ricorro io, ma in pratica ha rivolto alle forze politiche un discorso che potremmo così sintetizzare: siete imperdona
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